L'edicola funeraria è in linea con l'ingresso del cimitero ed addossata al muro di cinta rasente la pendice del monte Altissimo, a cui l'inclinazione della parte superiore della parete di fondo della cappella fa da contrappunto. La volumetria scarna ed emergente è animata dal chiaroscuro dovuto alla fessura tra i setti e la copertura in acciaio. Dal rivestimento in bardiglio affiora la scultura di Giuliano Vangi (Giobbe nel deserto), che guadagna enfasi dalla luce che filtra dalle fenditure verticali delle pareti laterali. |
Verdon T., Di fronte all'altissimo. La cappella di Mario Botta e Giuliano Vangi ad Azzano di Seravezza, Electa Mondadori, 2005. / Cappellato G., Mario Botta Luce e gravità. Architetture 1993-2003, catalogo della mostra Padova, Palazzo della Ragione, 12 dicembre 2003 - 15 febbraio 2004, Compositori, Bologna 2003, pp.166 - 173 |