Il cimitero propone temi e soluzioni che saranno affinate nel successivo intervento di S. Piero a Grado. Il luogo si configura come un recinto che delimita in modo netto un interno, isolato dal circostante spazio urbano. Le forme primarie usate nella composizione si adagiano sul tessuto preesistente, introducendo un segno che esprime una diversa logica progettuale, articolata tanto in pianta quanto in alzato nei numerosi episodi che compongono l'intervento. |
Irace F., Una generazione eclettica, in "Ottagono", n. 82, 1986, p. 39. / Carmassi M., S.Michele degli Scalzi a Pisa, S.Piero a Grado a Pisa, in "Abitare", n. 272, 1989, pp. 216-217. / Matteoni D., Un modo di intervenire, in "Lotus international", n. 63, 1989, pp. 74-89. / Acocella A., L'architettura di Massimo Carmassi, in "Edilizia Popolare", 208, maggio-giugno 1989, pp.38-53. / AA.VV., Guida all'architettura moderna: Italia - Gli ultimi trent'anni, Bologna, 1992, p.293. / Godoli E. (a cura di), Architetture del Novecento. La Toscana, Firenze, Edizioni Polistampa, 2001. |
AA.VV., Massimo Carmassi. Architettura della semplicità, Milano, 1992, pp.26-27. / Itinerario per sommi capi a Pisa e in Toscana, in "Casa Vogue", n. 178, 1986, pp.198-201. |